Teatro

In & Off Catania - gli spettacoli fino al 15 gennaio

In & Off Catania - gli spettacoli fino al 15 gennaio

Dialoghi surreali, celebri fiabe drammatizzate per spettatori di ogni età, teatro interattivo e in progress, performances di videodanza: queste le novità più promettenti nel corposo repertorio degli spettacoli che calcheranno le scene catanesi nel primo scorcio del nuovo anno.

Totò e Vicè -Piccolo Teatro di Catania, 5, 7, 8 gennaio alle 21
Di Franco Scaldati, regia Gianni Salvo, con Aldo Toscano e Carlo Ferreri, musiche originali di Pietro Cavalieri, scenografia di Oriana Sessa
Due umilissimi barboni, coperti di stracci e raminghi, in grado di commuovere ed avvincere con insegnamenti di vita che non si dimenticano: sono Totò e Vicè, i due suggestivi protagonisti dell’omonima pièce di Franco Scaldati, un pezzo miliare dei primi anni ’90, tuttora accolto con entusiasmo di pubblico e critica in numerosi allestimenti e per questo assurto alla dimensione di classico. Il dialogo stralunato tra i due vagabondi nelle vie mal illuminate di una periferia ostile (forse il quartiere dell’Albergheria di Palermo, lo stesso in cui viveva l’autore?) procede così, tra non-sense e frammenti di struggente lirismo; come spesso accade, sono proprio gli ultimi, i reietti da una società allo sbando e soggiogata dal mito del benessere, a trovare un inconsueto punto di vista, a smascherare gli inganni del nostro tempo con sguardo lucidissimo e impietoso. E i due caratteri in scena vi riescono ricorrendo al linguaggio e alle movenze dei semplici, risultando per questo tanto più poetici: spesso paragonato ad un novello Aspettando Godot o alle atmosfere del film Uccellacci e Uccellini, Totò e Vicè emerge, in definitiva, come un lavoro del tutto originale e sfuggente a qualsiasi categorizzazione, anche in virtù delle singolari coloriture espressive assunte dal dialetto che lo contraddistingue.

Raperonzola  -Piccolo Teatro di Catania, 15 gennaio, ore 18
Adattamento dai fratelli Grimm, con regia di D. Carboni
Sulla scorta di altre fortunate esperienze, che di recente hanno incontrato ampio riscontro di pubblico, anche il Piccolo Teatro di Catania si cimenta nella trasposizione drammaturgica, per ragazzi, delle fiabe tradizionali più celebri. Nei prossimi giorni toccherà a Raperonzola, rivisitazione con frequenti intermezzi musicali della famosa Rapunzel, dodicesimo racconto incluso dai fratelli Grimm nella raccolta Kinder- und Hausmärchen, una storia già presente con diverse varianti nella tradizione letteraria delle origini, a cominciare dal mito di Danae, poi rimodulata per il grande e il piccolo schermo, e in ultimo trasformata pure in musical. Come molti altri racconti di stampo fiabesco, anche Rapunzel si presta a molteplici livelli di lettura e contiene in sé tutti gli ingredienti di una storia di successo: il tema dell’allontanamento, forzoso, prima della piccola Rapunzel dai genitori, in seguito, una volta cresciuta, dal suo corteggiatore; la punizione, esercitata con malvagità nei confronti di chi osa infrangere i malefici; la ricomposizione finale dell’ordine costituito e il trionfo dei giusti contro le avversità loro riservate dalla sorte e dalla cattiveria degli uomini.

Word in progress -Teatro L’Istrione, Catania, 8-15 gennaio ore17
Valentina Ferrante e Federico Fiorenza per la rassegna Tè-atro
Che cosa meglio di una tazza di tè fumante per riconciliarsi con il mondo e godere appieno di uno spettacolo a teatro? Ma attenzione: i due scatenati interpreti di questa rassegna rigorosamente pomeridiana, come richiede la britannica consuetudine del tè delle cinque (per l’occasione, servito in sala al pubblico), faranno in modo che gli spettatori non soltanto restino vigili e attenti, ma costituiscano diretta parte in causa nello svolgimento della performance. Che avrà per protagonista l’inafferrabile mondo delle parole e dei loro significati, con inevitabili equivoci dagli effetti esilaranti e paradossali.

Ccu’ guanti gialli -Teatro V. Brancati, dal 5 al 22 gennaio ore 17.30 e/o 21, da calendario
di Luigi Pirandello
con Miko Magistro, Margherita Mignemi, Evelyn Famà, regia Turi Giordano

Questa commedia deriva dalla trasposizione drammatica e dialettale che lo stesso autore Luigi Pirandello portò a termine nel 1920, di una sua precedente novella del 1906, intitolata Tutto per bene: il lavoro fu quindi rappresentato per la prima volta con grande successo dall’attore catanese Angelo Musco il 9 marzo 1921.
La cornice che fa da sfondo agli eventi è quella -consueta in Pirandello- della prigione domestica, nell’ambito di un contesto sociale asfissiante, dove ciascuno giudica ed è giudicato secondo apparenze (forme) poco o per niente attinenti alla realtà dei fatti; e chi per ingenuità non se ne avvede in tempo, è destinato a soccombere. È questo il caso anche del protagonista Don Masinu Teri, il quale, dinanzi alle rimostranze e all’acredine usate dalla figlia nei suoi confronti, già vedovo da diversi anni, troppo tardi comprende di non esserne il vero padre, essendo stato tradito dalla moglie con un caro amico di famiglia, suo stesso datore di lavoro: una verità talmente assodata, di cui tutti erano partecipi, tale da far credere alla figliastra che il padre putativo avesse accettato la situazione e mentisse per convenienza. Ma il tardivo accertamento della verità nulla può ormai rispetto all’impasse in cui  versano le vite devastate dei personaggi di questa storia.

Recuerdos del pasadoTeatroimpulso Catania, 6 e 7 gennaio alle 21, 8 gennaio alle ore 19
Di e con l’improvvisatore e mimo spagnolo Carles Castillo

Il linguaggio del gesto, l’espressività della mimica facciale e corporea usati con l’accuratezza di un codice linguistico: questi gli ingredienti, conditi da un’irresistibile comicità, che hanno reso indimenticabili gli sketch del mimo spagnolo Carles Castillo, per l’occasione impegnato in un workshop con gli allievi di Teatroimpulso e successivamente in un revival dei suoi pezzi più riusciti (El dr. Jekyll, La boda, El Toro, Director de orquesta, Mimo en la Calle, Yo quería ser mayor, A Escena…), senza peraltro precludere spazio all’improvvisazione e all’interazione con il pubblico in sala.

Reflex by Bukowski  -Teatro Naselli di Comiso (ass. Teatro Stabile di Catania)
Sabato 14 gennaio ore 21
Di Salvo Giorgio, con Giampaolo Romania (anche in qualità di regista), Anita Indigeno, Lella Lombardo

Desolazione e squallore, cinismo e vite ai margini, talora ai limiti della follia: sono i tratti caratteristici delle storie di vita narrate dall’ultimo degli scrittori maledetti, Charles Bukowski, un uomo che ha fatto arte della propria sofferenza, lasciando che dimensione biografica e letteraria trascolorassero reciprocamente l’una nell’altra. Immaginate allora che il problematico emigrato Bukowski si moltiplichi non soltanto nel suo doppio narrativo Chinaski, ma si appropri di una porzione di ciascuno di noi: vedere per una sera il mondo secondo la prospettiva Bukowski, come attraverso le lenti di una magica reflex, sarà l’affascinante obiettivo di questo lavoro sperimentale.

THE RISICO SCREENING-Rassegna multischermo della danza in video
Scenario Pubblico Catania, dal 5 al 7 gennaio ore 18
Un progetto R.I.Si.Co a cura di Cro.Me e COORPI

R.I.Si.Co.Rete Interattiva per Sistemi Coreografici, in collaborazione con le associazioni partner COORPI, Cro.meCronaca e Memoria dello Spettacolo e Perypezye Urbane, promuovono una mini rassegna di eventi incentrati sull’interazione tra danza, effetti coreografici, e resa multimediale degli stessi: i filmati selezionati per l’allestimento sono stati effettuati sia con gli ausili tecnici di video-makers di professione che da neofiti, improvvisatisi registi per mezzo di apparecchiature elementari come le comuni videocamere dei telefoni cellulari. I lavori così prodotti, suddivisi nelle sale white, grey e black in base alla tematica affrontata, saranno fruibili nel corso di tre serate che culmineranno, sabato 7 gennaio alle 19, nell’incontro conclusivo con l’artista franco-egiziano Alain El Sakhawi, da anni dedito allo studio delle infinite combinazioni tra movimento e ripresa filmica.

Si inizia dalla sala white con The cost of living, un DV8 di Lloyd Newson che racconta, attraverso i gesti e i corpi dei performers, il costo di vivere, gli infiniti sacrifici e compromessi che la società impone a chi non riesce, per diverse forme di disagio, a stare sempre al passo. Una denuncia coraggiosa di ipocrisia e pregiudizi imperanti nel nostro mondo, a dispetto di qualsiasi ottimistico proclama. Si procede, nella sala black, con la proiezione dei video vincitori della competizione La danza in 1 minuto, mentre nella sala grey viene proiettato Smoke Mats Ek, storia danzata dell’infelice relazione tra un uomo e una donna (Niklas Ek e Sylvie Guillem): dapprima ritratti individualmente, nelle rispettive solitudini, i due sembrano trovare una nuova tenera dimensione nell’affetto che li unisce, ma sono presto sopraffatti e separati dall’incomunicabilità, rappresentata dal fumo che si solleva dai loro corpi, bocche e abiti.
Infine, la serata-evento conclusiva con la proiezione  del cortometraggio La Démiurge, vincitore del Premio Speciale alla Produzione La Danza in 1 minuto ed. 2015, primo nucleo creativo da cui è derivata l’ideazione del nuovo lavoro di El Sakhawi Nous n’attendrons plus les barbares, che sarà proiettato, in questa occasione, in prima nazionale. Girato tra il Porto di Catania, Palazzo Biscari, il Teatro di Scenario Pubblico e la Riserva Naturale di Vendicari, il nuovo montaggio sarà l’occasione per un approfondimento seminariale sul tema della videodanza, cui parteciperanno lostesso regista e coreografo Alain El Sakhawi, gli interpreti Fernando Roldan Ferrer, Valeria Zampardi, i docenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania Nello Calabrò e Stefania Rimini, nonché l’intera direzione artistica della rassegna.